Stretto un accordo strategico: lo stabilimento faentino di Alpha Tauri verrà riscaldato grazie all’energia prodotta dal Gruppo Caviro a partire dagli scarti della produzione vinicola. È una svolta ecologica storica per la scuderia automobilistica di proprietà della Red Bull.
Le ragioni dell’accordo
Alpha Tauri ha compiuto una valutazione del proprio impatto ambientale, attestando la produzione di circa 15.000 tonnellate di CO2 nel 2019. Recependo un intento comune della Formula 1, la scuderia faentina si è posta l’obiettivo di neutralizzare le proprie emissioni inquinanti entro il 2030.
Oltre a quelle prodotte dalle monoposto, Alpha Tauri intende abbattere anche le emissioni generate da logistica, strutture, fabbriche e viaggi, che sono le più impattanti. Di esse, il 70% proviene proprio dalle attività dello stabilimento faentino.
Da qui la volontà di cercare un partner che, come il Gruppo Caviro, ha nella sostenibilità e nell’economia circolare i valori fondanti del proprio modello di business.
Il ruolo del Gruppo Caviro
L’accordo prevede la creazione di un sistema di teleriscaldamento per lo stabilimento di Alpha Tauri, che rimpiazzerà del tutto il consumo di gas metano. La fornitura sarà garantita, tramite una conduttura dedicata, dalla vicina centrale termoelettrica a biomasse di proprietà del Gruppo Caviro.
Nel 2022, quando il progetto di teleriscaldamento sarà operativo, dovrebbe consentire di abbattere le emissioni di CO2 di Alpha Tauri, rispetto al 2019, di un’ulteriore quota superiore al 6%.
Foto d’apertura di Sergio Montanari