Approvato il bilancio 2020 del Gruppo Caviro. Il fatturato consolidato ha raggiunto quota 362 milioni di euro (+10%), l’utile di esercizio è di 4,4 milioni di euro e il patrimonio netto si è assestato a 89,2 milioni di euro. A trainare le performances economiche sono state le vendite in GDO, l’Export e la produzione alcol di Caviro Extra.
Nella stessa assemblea Carlo Dalmonte è stato confermato per altri tre anni alla guida del Gruppo.
È un bilancio ben al di sopra le aspettative quello approvato dai soci del Gruppo Caviro riuniti il 21 dicembre, virtualmente, per l’assemblea annuale. Agli ottimi risultati raggiunti dalle vendite di vino in GDO si è infatti sommata la crescita del comparto di produzione e vendita di alcol, effetto direttamente collegato all’ondata pandemica che ha imposto igienizzazioni su piccola e grande scala.
«Lo scenario macroeconomico nazionale e internazionale è stato condizionato dalla pandemia – ha evidenziato il Presidente Carlo Dalmonte -. Le società e le attività del Gruppo hanno subìto in forma diversa gli effetti dell’emergenza: abbiamo dovuto sospendere le attività rivolte al canale Horeca e all’Export, mentre sono cresciute quelle indirizzate alla GDO, alla produzione di igienizzanti e ai servizi alla filiera agroindustriale».
I numeri
Il fatturato consolidato del Gruppo nell’esercizio chiuso al 31 agosto 2020 ha raggiunto una quota di 362 milioni di euro.
L’Ebitda sfiora i 27 milioni di euro, con una incidenza del 7,4% sul fatturato, mentre l’utile di esercizio è di 4,4 milioni di euro. Il patrimonio netto registra 89,2 milioni di euro la posizione finanziaria netta passa da 53,6 milioni di euro a circa 51,2 milioni di euro, grazie alla riduzione del circolante operativo.
La composizione dei ricavi del Gruppo è così suddivisa: vino 69%; alcol mosti e acido tartarico 21%; energia e ambiente 10%. Gli investimenti ammontano a 24,5 milioni di euro.
Gli effetti dell’emergenza sanitaria sul mercato del vino
Sin dalle prime fasi dell’emergenza, in Italia si è registrato un trend positivo per il consumo di vino in casa. Nei 12 mesi (dal 31 agosto 2019 al 31 agosto 2020) i consumi di vino sono cresciuti del 3,8% a volume, mentre il dato di fatturato alle casse ha registrato un +4,4%.
In questo contesto, Caviro ha confermato la propria posizione al vertice per quota di mercato a volume e a valore, registrando una crescita significativa specialmente nelle vendite dello storico marchio in brik Tavernello, cresciuto del 4,2% rispetto all’anno precedente, attestandosi su una quota di mercato pari al 35,1% del segmento brik.
Quanto alle esportazioni, che incidono per un 28% sui ricavi totali del Gruppo, Caviro è riuscito ad invertire la tendenza negativa registrata dall’intero Paese e, più in generale, da tutti i grandi esportatori, segnando nel mondo vino B2C un significativo +18% rispetto al pari periodo precedente.
L’alcol di Caviro Extra
I risultati positivi del Gruppo sono dovuti anche al buon andamento di Caviro Extra, la società controllata che si occupa della produzione di alcol, mosti e acido tartarico.
Dal mese di marzo 2020 la pandemia ha infatti reso l’alcol prezioso e introvabile e Caviro Extra è riuscita ad aumentare la propria produzione, rispondendo alle esigenze della comunità. «Tale ‘reazione’ – spiega Dalmonte – ci ha permesso di rispondere alla fortissima domanda ma anche di contribuire direttamente con donazioni alle farmacie del territorio, alla Protezione Civile e ad altri enti e associazioni locali».
Una risposta concretizzata anche attraverso il lancio sul mercato di un liquido detergente e igienizzante ottenuto dai sottoprodotti della filiera agroalimentare.
La sostenibilità, un valore coltivato
L’impegno per la sostenibilità contraddistingue da sempre l’operato di Caviro, che nel 2020 Caviro ha raggiunto anche lo standard Equalitas un’importante Certificazione di Sostenibilità assegnata da Valoritalia che attesta l’efficacia del modello di economia circolare realizzato dalla Cooperativa in tutte le fasi della filiera produttiva. Contemplando in un unico strumento la dimensione ambientale, sociale ed economica, questo standard ha attestato l’impegno del Gruppo su tutti i tre livelli, attraverso l’applicazione di pratiche sostenibili e a basso impatto ambientale, la valorizzazione del prodotto dei soci e la tutela dei fondamenti etici (come confermato anche dall’ottenimento della certificazione SA8000, standard internazionale sulla responsabilità sociale d’impresa).
«La sostenibilità – evidenzia il Direttore Generale SimonPietro Felice – è la capacità di resistere nel lungo periodo, di essere resilienti agli urti. Per noi di Caviro è un obiettivo coltivato in modo concreto e lungimirante, non a caso sono ben 7 gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazione Unite per uno Sviluppo Sostenibile che perseguiamo.
Uno dei principali progetti strategici del triennio 2020-2022 è proprio quello di consolidare il posizionamento del Gruppo Caviro quale voce autorevole e di riferimento nell’ambito della sostenibilità. Lo scopo è far comprendere a tutti i clienti delle nostre aziende che Caviro non è solo un’azienda solida e affidabile ma anche, e soprattutto, una realtà etica e virtuosa, il cui modello d’impresa si dimostra vincente, capace di generare valore reale e condiviso: per le persone, per il territorio, per il pianeta».